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Visionaria 24 - Compagnia per Ranza

Visionaria 24 - Compagnia per Ranza

Visionaria 24 - Compagnia per Ranza
Visionaria apre il festival con le esperienze artistiche della Casa di Reclusione di Ranza. Il carcere come zona grigia.
Visionaria 24 - Compagnia per Ranza

Ad inaugurare la ventiquattresima edizione del Visionaria Film Festival sarà una riflessione sul ruolo dell'arte in carcere, andando ancora di più a scavare sul tema del festival: il carcere come area grigia della società.

 

Aprirà quindi il festival, alle 18 al teatro dei Leggieri, una performance della "Compagnia per Ranza" diretta da Alessandro J. Bianchi, che da tempo ha creato un laboratorio teatrale nel carcere di Ranza a San Gimignano.

Alle 21 poi proiezione del cortometraggio “Con i suoi occhi” a cura di Empatheatre con il sostegno di Experia e Dublab

 

Il cortometraggio:

Una bambina gioca a un gioco antico, una palla che lanciata batte sul muro e viene ripresa… la palla scappa e entra in un portone di ferro del vecchio carcere di San Gimignano…la bambina sorride e la insegue e come Alice nel paese delle meraviglie si troverà in un mondo che non conosce.

Lì incontrerà spazi per lei strani, segni incogniti, oggetti indefiniti, voci, volti e un uomo cieco… un moderno Tiresia? L’uomo vive lì da quanto? E’ lui stesso il carcere? E chi sono i volti che appaiono improvvisi e che parlano con le parole di Platone, il filosofo del Mito della Caverna? Forse lo spazio del carcere non è finito li ma si ripete in altri luoghi…in altri tempi.. in altri volti e suoni.

La bambina chi è? Forse una piccola dea omerica? Lei cambia quello che incontra… inconsapevolmente? … può il carcere essere attraversato dalla meraviglia?

<< Gli uomini hanno cominciato a filosofare, ora come in origine, a causa della meraviglia>> (Aristotele, Metafisica)

 

Il progetto:

Il cortometraggio nasce da un doppio desiderio. Il primo è quello che lo inserisce nel progetto più ampio di “Fuori e Dentro le Mura”, che ha lo scopo di connettere il carcere alla società civile attraverso il teatro e l’arte più in generale: San Gimignano ha ospitato a lungo la struttura carceraria all’interno della propria cerchia cittadina conservandone ancora i resti monumentali e soprattutto la memoria.

Il secondo è quello di permettere ai detenuti-attori della Compagnia Teatrale di Ranza di “uscire” quando fisicamente non è attualmente possibile. La permanenza in carcere tende ad annullare e appiattire il pensiero e la creatività, finisce per ancorare lo spirito, a smussare tutto verso un grigio diffuso. Attraverso la partecipazione artistica la persona ricompare e trova un canale di dignità in cui la propria storia personale puo individuare assi cartesiani di riferimento e evolvere. Una esigenza che è un po’ di tutti e che ci fa compartecipi di esperienza.

Il cortometraggio è nato come una proposta ai detenuti-attori e al Carcere di Ranza che già con noi da alcuni anni compiono un percorso teatrale, consapevoli delle ristrettezze tecniche e dei limiti di spazio e di tempo imposti da un luogo, quello del carcere, che è un mondo con le sue regole definite. La disponibilità è stata immediata e sincera.

 

Interpreti

Vittoria Celati, Maurizio Monte, Laurentiu, Irakli, Arian, Antonio, Stefano, Gianni, Mario,  

Riprese e montaggio

Marion Comici

regia e sceneggiatura

Alessandro J. Bianchi

Si ringraziano: Regione Toscana, Comune di San Gimignano, Culture Attive, Casa di Reclusione di San Gimignano, Corpo di Polizia Municipale di San Gimignano, Experia, Dublab srl, Carolina Taddei, Ilaria Garosi, Martina Marolda, Tatiana Cucini, Teresa Celati, Matteo Carucci, Sergio Rucco, Folco Bracali, Rodolfo Mangani, Mauro Fiaschi, Graziano Nacci, Agostino  Di Giuseppe. Lo studio fotografico Fontanelli di San Gimignano, Ass. Cult. Visionaria per averci ospitato.

 

 
citazione
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