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Films – Siena.doc

Films – Siena.doc

Films – Siena.doc
Cinque grandi documentari italiani che vogliono creare un confronto tra popolazioni e generazioni diverse. Grandi temi come l'ambiente, il cinema, la condizione femminile e l'immigrazione al centro dei lavori degli autori che presenteranno i loro film.
Nadea and Sveta

Nadea and Sveta

di Maura Delpero (Italia 2012, 62')
Secondo le stime dell’Onu la Moldavia sarebbe il Paese più povero d’Europa. Molte donne moldave decidono di emigrare sapendo che nell’Europa occidentale e soprattutto in Italia il loro lavoro di cura è molto richiesto. Nadea ha lasciato figli ormai grandi, mentre Sveta ha dovuto affidare alla nonna la sua bimba di tre anni. Nel 2010 Sveta riceve i documenti che le permettono di tornare in Moldavia e rivedere finalmente la figlia dopo due anni e mezzo di lontananza. Alla partenza dell'amica, Nadea rimane sola a Bologna e cerca di reagire alla solitudine. Le due amiche continueranno a confidarsi ed aiutarsi a distanza. I loro destini si incroceranno fino ad invertirsi, in una storia di donne sempre pronte a ripartire.

13 novembre 2013 h. 19,00
Sala Cinema di Palazzo di Fieravecchia, Università di Siena

Che strano chiamarsi Federico

Che strano chiamarsi Federico

di Ettore Scola (Italia 2013, 90')
l film è un ricordo/ritratto di Federico Fellini, raccontato da Ettore Scola in occasione del ventennale della morte del regista. Il loro incontro nei primi anni Cinquanta; le loro frequentazioni comuni - il "Marc'Aurelio", Ruggero Maccari, Alberto Sordi, Marcello Mastroianni -; le loro visite "di piacere" sui set dei rispettivi film; i teatri di posa di Cinecittà, il Teatro 5 e altre analogie tra i due registi, che hanno cementato e fatto durare nel tempo la loro amicizia. Dal suo debutto nel 1939 come giovane disegnatore, al suo quinto Oscar nel 1993, anno del suo settantatreesimo e ultimo compleanno, Federico viene ricordato dall'amico Ettore come un grande Pinocchio che, per fortuna, non è mai diventato "un bambino perbene".

Cinema Pendola, 13 novembre 2013 h. 21,00

Piccola terra

Piccola terra

di Michele Trentini (Italia 2012, 54')
Su piccoli “fazzoletti di terra” un tempo coltivati a tabacco si gioca il destino in controtendenza di personaggi molto diversi, impegnati nel dare nuova vita ad un paesaggio terrazzato per lo più in stato di abbandono. C'è chi rimane aggrappato all'antico podere di famiglia, chi lascia il posto di operaio per ritrovare se stesso, chi venendo dal mondo urbano decide di prendersi cura di campi e muri a secco e chi originario del Marocco coltiva il sogno dell’integrazione per i propri figli. Piccola terra è un messaggio di speranza per montagne marginali, un racconto sul valore universale del legame con la terra, che prescinde da interessi economici, impedimenti politici, steccati culturali.

14 novembre 2013 h. 19,00
Sala Cinema di Palazzo di Fieravecchia, Università di Siena

Anija – La nave

Anija – La nave

di Roland Sejko (Italia 2012, 80')
Nei primi giorni di marzo del 1991, all’orizzonte della costa Adriatica dell’Italia meridionale fecero la loro apparizione fantasmagorica alcune navi che con il loro carico umano hanno segnato l’inizio di quello che sarebbe stato chiamato “l’esodo degli albanesi”. Chi erano quelli sulle navi? Da che paese partivano? E dove sono oggi, 20 anni dopo? Questo è il racconto di una fuga e di un viaggio, nella ricostruzione dei tre grandi esodi degli albanesi. A differenza di altri documentari che si sono occupati del tema concentrandosi sull’arrivo, questo si focalizza soprattutto sulla partenza della nave, cercando di capire le ragioni della fuga, e raccontando per la prima volta “l’arrembaggio” delle navi.

14 novembre 2013 h. 21,15
Sala Cinema di Palazzo di Fieravecchia, Università di Siena

Anita

Anita

di Luca Magi (Italia 2012, 55')
Ispirandosi, con un uso inedito di archivi amatoriali, al trattamento inedito di Fellini “Viaggio con Anita”, il film ci conduce attraverso un'Italia segreta sulle tracce di Guido e Anita e del loro viaggio per raggiungere il padre di Guido sul letto di morte. Il risultato è un documentario dallo straordinario impatto visivo, fatto di incontri e personaggi senza tempo trovati lungo il percorso del viaggio immaginario dei due amanti. “Non è un caso, credo, che Fellini non l’abbia realizzato: troppo incandescente la materia, ha sentito il bisogno di liberarsene, anche se poi ha rimpianto di non aver avuto il coraggio di farlo. Per questo mi pare che tra i tanti progetti non realizzati, questo sia il più prezioso, perché ci permette di andare a fondo nel cuore e nel pensiero di Fellini”.

15 novembre 2013 h. 19,00
Sala Cinema di Palazzo di Fieravecchia, Università di Siena

 
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