international film festival
  
V#15

V#15

V#15
Visionaria unisce i puntini.
Tra Siena e Piombino, un solo Festival per tanti luoghi che dal 25 ottobre al 25 novembre 2006 hanno fatto da palcoscenico a proiezioni, incontri, workshop e tanti altri eventi.

 

VISIONARIA15 - SIENA, PIOMBINO
DUE CITTà UN FESTIVAL
di Mauro Tozzi, Direttore Artistico Visionaria
 
Da tre anni Visionaria è diventato il festival di due città: Siena e Piombino. Un unico appuntamento annuale con due distinte programmazioni che mirano a creare, con sempre maggior puntualità ed originalità, un’area dedicata al cortometraggio, al racconto breve e alla sperimentazione audiovisiva legata da una parte ai nuovi media della comunicazione e dall’altra alle esperienze più singolari ed interessanti che gravitano attorno all’immagine elettronica. Si tratta di due realtà diverse ma assai stimolanti. Siena vanta una grande storia medievale ed un patrimonio artistico di primo piano, forse un po’ museo di sé stessa ma aperta al futuro, dalla vita sociale frammentata in una miriade di circoli, associazioni, contrade e fortemente ancorata alla propria identità. Piombino, protesa sul mare da una piazza che da sola vale un viaggio, che con grande determinazione sta cercando la propria trasformazione: non più legata all’acciaio, ma città, con un tessuto sociale curioso, attento ed interessato, lanciatissima verso il futuro con traguardi e primati di grande importanza per tutto il territorio. In mezzo c’è Visionaria. Con la propria storia lunga 15 anni, durante i quali ha cercato di esaltare la ricerca e l’originalità, attraverso varie forme espressive, di contribuire a far conoscere autori ed artisti con le loro produzioni audiovisive, mostrando la grande vitalità di un settore, quello del cortometraggio, della sperimentazione digitale e delle nuove frontiere della comunicazione, che sta cambiando proprio sotto i nostri occhi con una velocità sorprendente. Ed ha cercato, con i mezzi finanziari non sempre all’altezza, di mostrare come la ricerca sperimentale significhi andare in cerca di ciò che è sconosciuto, ignoto e apparentemente marginale e di indagare sulla realtà, decomponendola e ricomponendola attraverso i suoi elementi costitutivi, senza censure. Anni durante i quali Visionaria ha cercato soprattutto di evidenziare  quanto sia importante, diremmo necessario, investire in cultura, anzi verso quella cultura non tradizionalista che punta verso produzioni di qualità in grado di sviluppare idee e progettualità, e che mira a creare nuove professionalità, anche attraverso contaminazioni culturali. Muoversi nella direzione della creazione di strutture stabili e dinamiche nei confronti del proprio territorio e di tutte quelle esperienze sociali verso cui occorre porre attenzione. Queste le linee guida verso cui ci siamo mossi. Probabilmente abbiamo sciolto un pò troppo le briglie della nostra fantasia, forse la realtà su cui ci misuriamo non è ancora così perfetta, ma il messaggio ci sembra chiarissimo: Visionaria vorrebbe essere, prima di tutto, un’officina ed un laboratorio ove si sviluppano ricerca, creatività e sperimentazione non soltanto una volta l’anno in occasione del festival, ma aperto a tutti tutto l’anno, un volano regionale che propone attività e formazione, documentazione e archivi digitali. L’edizione che stiamo preparando e che con queste poche righe si va ad aprire, vuole nuovamente ribadire quali potrebbero essere le potenzialità di Visionaria, se solo disponesse dei mezzi necessari.
 
 
 
TRA NECESSITà E VIRTù
di Duccio Barlucchi, Presidente Visionaria
 
La XV edizione di Visionaria si caratterizza per la concretizzazione di un’idea che ci accompagna da tempo: la regionalizzazione del Festival, avviata e sviluppata già da alcuni anni. Visionaria ha instaurato nel tempo un rapporto stretto e fiduciario con gli autori italiani, ed ha visto crescere progressivamente anche l’apporto di videomakers, rassegne e scuole di cinema straniere. A ciò si sono affiancate un’attività di produzione video e multimediale, ed un’azione di contatti e scambi con Festival di varie parti del mondo, che hanno portato alla presenza di Visionaria e di selezioni opere da noi prodotte e/o premiate, in numerose manifestazioni all’estero, ed alla firma, nel 2002 a Siena, del protocollo d’intesa con Medi@ terra, Les Rencontres Audiovisuelles, il Canaria MediaFest, Brno Sixteen, il Festival di Avanca e CinEco: un incontro tra diversi festival operanti nei paesi del bacino del Mediterraneo per promuovere e sviluppare il linguaggio audiovisivo e la conoscenza delle tecnologie che lo producono e lo innovano. Questo lavoro tenace e prolungato, portato avanti da uno staff che non si è arreso alle difficoltà organizzative,
tecniche ed economiche, si è confrontato anche con la realtà regionale, col supporto della Regione Toscana e della Città di Siena, dove ilFestival è nato nel 1991 e dove si è sviluppato, in
stretto contatto con l’Amministrazione Comunale, la Fondazione e la Banca Monte di Paschi, il Museo Santa Maria della Scala, l’Università degli Studi, e molti altri partner e compagni di viaggio. Siena si è contraddistinta in questi anni per la varietà degli appuntamenti sull’audiovisivo, nel cui panorama Visionaria ha creato il proprio spazio ed identità.Per contrapposizione, in varie zone della Toscana c’è una richiesta inevasa di iniziative del settore.Da queste realtà di fatto, e dalla ricchezza di contatti e scambi che costituiscono il nostro principale patrimonio, è maturato l’obiettivo di allargare l’operatività di Visionaria nel territorio regionale. Il nuovo rapporto con la città di Piombino ne è un visibile esempio. In un periodo storico di grande contrazione economica generale, e segnatamente nel campo della cultura, la vitalità artistica e lo sviluppo tecnologico dell’audiovisivo impongono un’operatività varia e poliedrica, che riesca a realizzare eventi di qualità in una varietà stimolante ed esploratrice. L’intenzione è di attrarre proposte ed interessi, e cercare le fertilità dove esistono, portando un know how d’esperienza e competenze capaci di contribuire a realizzare iniziative di livello e di buona visibilità. Questa vuol essere la direzione verso cui continuare a muoverci, adoperandosi per collaborare con partners concretamente interessati e sensibili, per sviluppare una politica culturale con un’etica artistica chiara, capace di aprirsi e ridefinirsi costantemente, per proporre, accogliere, divulgare, coinvolgere; fare, insomma, Cultura.
 
 
 
 
 
 

 

 
citazione
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