Da lontano lo sguardo raccoglie l’imponente struttura dell’Overlook Hotel. Il campo lungo sull’albergo, ripreso in posizione centrale rispetto al quadro scenico, stabilisce una situazione di apparente serenità, nella quale si inserisce tuttavia una sorta di istintiva oppressione dovuta alla preminenza dell’edificio dentro l’inquadratura.
All’interno Danny percorre l’ambiente sul triciclo. La steadycam lo segue da vicino, ad altezza bambino, secondo una duplice finalità: creare coinvolgimento alla scena e fornire una visione parziale del quadro che produce ansia. La stessa inquietudine viene esercitata dal rumore alternato delle ruote del triciclo su parquet e tappeti.
Ogni sequenza di un film è il frutto non casuale di una scelta. Del regista, ovviamente, ma non solo. L’angolazione di ripresa, il tipo di illuminazione, la preferenza cromatica, il taglio spaziale, danno il senso visivo dell’immagine cinematografica. Il montaggio, la soluzione temporale, l’aderenza sonora assecondano il contenuto narrativo del racconto.
Davanti a una pellicola è possibile subire passivamente la successione visuale, oppure dotarsi di una rete di informazioni in grado di farci “leggere” un determinato passaggio, così come percepirne compiutamente senso ed espressione filmica.
Il corso di cinema per le scuole risponde all’esigenza di un’interpretazione più consapevole e critica, attraverso un approccio ora informativo ora pratico, maggiormente comprensibile grazie alla proiezione costante di quadri scenici e brani di pellicola. Con l’obiettivo di essere in grado di fornire gli strumenti basilari della conoscenza cinematografica, utile alla lettura del film, che sia Shining di Stanley Kubrick, o qualsiasi altro racconto su grande schermo.
di Francesca Lenzi