"Il mondo greco-romano è al tramonto, pagani ce ne sono ancora, ma il Cristianesimo avanza, specie dopo l'editto di Costantino cento anni prima. In mezzo, com'è ovvio, buoni e cattivi, ma Alejandro Amenábar, nel film di oggi, dà spazio solo ai cattivi, anzi ai cattivissimi facendoli capitanare da un vescovo Cirillo da non confondere con quel San Cirillo nato nell'827 dichiarato da Giovanni Paolo II, con San Metodio, "compatrono d'Europa". Questo Cirillo del film è più intollerante di un talebano di oggi, fa massacrare gli Ebrei in massa e, equivocando le Scritture, se la prende anche con le donne, che dovrebbero rimanere "in silenzio". [...]"
di Gian Luigi Rondi,
Il Tempo 23 aprile 2010